Il Make-up sulle cicatrici
Il tessuto cicatriziale è quello che comincia a formarsi già alcune ore dopo la ferita (da taglio, ustione, ecc.), rappresentando sostanzialmente l’azione riparatrice da parte dell’organismo.
Il nuovo tessuto, che servirà da “collante” tra i lembi di cute aperti, è formato da fibre di collagene prodotte direttamente dai fibroblasti e irrorato da nuovi vasi sanguigni.
Purtroppo, i fibroblasti continuano a produrre collagene anche dopo che l’iniziale processo è terminato, e proprio questa sovrapproduzione di collagene è ciò che porta alla formazione di una cicatrice, la cui presenzaè segno che il processo di guarigione è avvenuto.
Rispetto al piano dell’epidermide circostante, la cicatrice può apparire piana, rilevata o infossata ed è solitamente di qualità funzionale inferiore rispetto all’epidermide circostante (ad esempio è maggiormente sensibile ai raggi ultravioletti). Il suo aspetto è conseguenza del processo patologico che l’ha determinata, difatti esse assumono diverse denominazioni, a seconda delle caratteristiche che le contraddistingue. Le cicatrici chiamate ipertrofiche, sono quelle chesi formanopiù comunemente nelle ferite legate alle articolazioni, dove il tessuto fibroso si concentra in grande quantità formando una lesione rilevata e talvolta dolente.
Poi quelle dette atrofiche, il cui tessuto cicatriziale è insufficiente (potrebbe riaprirsi a seguito di traumi o trazioni), tipica dei pazienti affetti da particolari patologie. Infine, la tipologia di cicatrice che tende adespandersi (avviene solitamente in soggetti predisposti), che dà luogo a quelle denominate cheloidee, il cui tessuto non vascolarizzato, si presenta talmente liscio e lucidoda rimanere quasi refrattario all’adesione del trucco. In presenza di un cheloide, è bene ricorrere all’applicazione di un fondotinta dalla texture compatta (piuttosto che liquida o cremosa), da tamponare accuratamente mediante una spugnetta in lattice.
Qualora il prodotto faccia particolare fatica ad aderire, alcuni professionisti suggeriscono di applicare sulla zona un velo di gel per capelli, lasciarlo asciugare e poi procedere al trucco (che in questo caso troverebbe maggiore adesione).
Al fine di rendere meno evidenti le cicatrici, si può ricorrere anche al tatoo estetico correttivo (T. E. C.), i cui pigmenti usati sono più piccoli di quelli classici impiegati nei tatuaggi veri e propri.
Essi sono rivestiti di sostanze biocompatibili (che li rende ben tollerati dalla cute) e che vengono iniettati ad una profondità inferiore rispetto al classico tatuaggio. Solitamente la durata di un tatoodermocorretivo di questo genere varia dai due ai cinque anni.